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domenica 29 marzo 2015

Gris - Veux-tu danser?


Non sono che l'ombra di un'ombra che si pavoneggia pigramente
sulle lastre luccicanti dei lunghi pavimenti trionfanti
Nessuno mi può credere, nessuno mi potrà vedere
Sento già rispondermi: "E io, invece?"

Tu non mi puoi toccare, perché porto la peggiore delle infezioni
Quella contro coloro che amo secondo la mia volontà
Non ho mai voluto propagare quell'odioso batterio
Perdonatemi, non resterò ubriaco nelle vostre vite.

Perché era necessario che io fossi dotato di questa terribile maledizione?
Questa spaventosa sindrome di dover amare con una forza senza nome?
Ma soprattutto, perché non mi hanno amato di ritorno?
Io, un povero mago che ha fallito il suo ultimo spettacolo.

Chi sono io? Da dove vengo? Dove vado?
Questo mi è così chiaro come un singhiozzo nella neve
La fisarmonica non suona più i suoi motivetti festivi
e ha schiacciato la sua ultima nota sinistra sulla mia testa.

La Solitudine si fa strada nel mio cuore
Scorticato dai miei sogni lacrimanti
La mia anima è dilaniata dai suoi centomila pugnali

Torturata dai suoi innumerevoli rasoi.

E tu allora? Vuoi ancora fonderti nel mio cuore tumefatto?
Dirmi che di nuovo danzi con la vita finch'essa ti mena?
La pista da ballo è più scivolosa per me di qualunque altro luogo in cui io sia andato.
Tu non sai chi sono e io non so neanche più come mi chiamo.

Io sono la bruttezza truccata e la felicità mal acconciata.
Io sono la peste curata e la gioia sfregiata.
Io sono la croce decaduta e il chiodo storto.
Io sono il Gesù ateo e il Buddha idiota.

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